lunedì 17 febbraio 2020

Le emoji (faccine) stanno sostituendo le parole sui social network, c'è da preoccuparsi ?
 ricerca Prof Daniele Pauletto

Pensare la scrittura digitale come complesso esclusivamente testuale è ormai riduttivo. 

La comunicazione scritta nei giovani si fa sempre più rapida e ristretta da una parte ,
più ricca e fantasiosa dall'altra.Non è una novità, i ragazzi del passato armati di cellulari
si cimentavano in abbreviazioni e simboli negli scambi dei messaggini SMS con spericolate
abbreviazioni tipo  tvtb = ti voglio tanto bene , AP = a presto , o Cmq=  comunque ,
Cvd = ci vediamo dopo,Xkè = perchè , Tto = torno tra un pò , ecc…
Ora però con l'ampia diffusione degli smartphone che hanno soppiantato i cellulari la comunicazione
si è fatta più colorata nei social attraverso l'uso delle faccine.
I dati Audiweb (2019) mostrano che su 41,6 milioni di italiani  on line, l'81% naviga e comunica via
smartphone, per un tempo medio di circa 4 ore.


Gli Strumenti di comunicazione più usati dagli italiani : WhatsApp ( 83% degli utenti )
Facebook ( 80% degli utenti ), Instagramm ( 64% degli utenti ) ecc...



 

Le emoji sono ormai una risorsa per molti testi digitali, soprattutto con gli smartphone.Emoji, 
si sono meritate l'inserimento per la prima volta nella storia nel prestigioso l’Oxford Dictionary Word
( nel 2015 ).
Molti le chiamano faccine, smile, emoji è sono ben  845 presenti nella chat di WhatsApp, divise in 5
macro-categorie: Persone, Natura, Oggetti, Luoghi, Simboli.
ll  problema è che ogni persona interpreta la stessa emoticon in modi diversi, come dimostra
uno studio dell'Univesità del Minesota quindi possono nascere incomprensioni o gaffe,
spesso da parte degli adulti, che infastidiscono i giovani ragazzi digitali ( Millenians).
Le faccine vengono interpretate in modo diverso per i loro dettagli,ad es. la forma occhi,
i colori ecc...

Il fraintendimento legato agli emoji può dipendere anche dal mezzo utilizzato es. computer o
smartphone.

I millennians amano i telefonini più dei contatti reali, preferiscono il texting
( la scrittura di messaggini su Whatsapp  ) alla conversazione effettiva, preferiscono
gli emoj (faccine ) alle emozioni quelle vere.
Tale moda poi sta "contaminando" anche i genitori,adulti e anziani con messaggi infarciti
di faccine e di selfie.
Bon ton dei Millenian vuole che in un messaggio vengano usate poche faccine, una o due ,
usarne più di tre sembrerebbe di cattivo gusto.
Che ci piaccia o meno, le emoji stanno cambiando il nostro modo di comunicare, da WhatsApp,
ai social network Facebook, Instagramm , perchè sono capaci di dare emozioni alle veloci parole
scambiate, alcune ricerche parlano di comunicazione empatica altre invece di
analfabetismo digitale.
E' arrivata anche una Lettera di 600 professori universitari : «I giovani non sanno più scrivere».
Che sia giunto il momento di preoccuparsi ?

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