giovedì 31 agosto 2017

Robot e intelligenza artificiale "ruberanno il lavoro" ?

Robot, automazione e intelligenza artificiale porteranno all’estinzione intere categorie professionali nel prossimo decennio.



Molti lavori tradizionali saranno progressivamente sostituiti da robot, automazione e intelligenza artificiale che prenderanno il posto dell’attività umana sopratutto quelle attività ripetitive e di routine che sono facilmente replicabili dalle macchine o dai software . Una trasformazione digitale che cancellerà intere professioni, nel modo in cui le intendiamo oggi, creando nel contempo nuove figure professionali che per ora non sono ancora prevedibili.

Poiché le tecnologie dell'automazione come l'apprendimento automatico e la robotica svolgono un ruolo sempre più importante nella vita quotidiana, il loro potenziale effetto sul posto di lavoro sta diventando una grande preoccupazione da parte del pubblico.





Diverse ricerche ( Oxford, Carl Benedikt Frey e Michael A. Osborne,) stimano un 47% di lavori che spariranno nei prossimi 10 anni
seguendo tre fasi
la 1* fase colpirà sopratutto i settori trasporti,logistica,amministrativi,cassieri,marketing ...
Seguirà una pausa di assestamento
2* fase colpirà installatori,manutentori,riparatori ...
Seguirà una  seconda pausa di assestamento
3* fase colpirà i lavori creativi e sociali


Ricerca Pew Research Center parla di  un 30% a un 60%



Altre ricerche , Deloitte, sono più ottimistiche, ritengono infatti che i posti di lavoro che si perderanno saranno compensanti in gran parte da nuovi lavori “creati dalle macchine “, anche se i nuovi lavori richiederanno competenze nuove che difficilmente sono possedute da chi ha perso il lavoro.



Il rapporto 2018 sul futuro del lavoro del Forum economico mondiale suggerisce che la percentuale di ore di lavoro umane scenderà dal 71% al 58% entro il 2025. Macchine e algoritmi aumenteranno il loro contributo a compiti specifici di lavoro del 57% in media.




Quasi il 50% delle aziende prevede che l'automazione porterà a una riduzione della forza lavoro a tempo pieno entro il 2022. L'industria dei beni di consumo sta avvertendo l'impatto di questo più rapidamente e più pesantemente della maggior parte degli altri settori.

Nell’ambito dei lavori esistenti si sta espandendo la quota di ore svolta dalle macchine: nei 12 settori considerati dalla ricerca dal 29% del 2018 si potrebbe arrivare al 42% nel 2022


In tutti i settori, entro il 2022, la crescita nelle professioni emergenti è destinato ad aumentare la propria quota dell'occupazione dal 16% al 27% (+11 punti percentuali) a fronte di una diminuzione della quota dei ruoli in declino dal 31% al 21% attualmente (-10 punti percentuali), con un saldo positivo modesto pari all'1% .





I Robots assumeranno la maggior parte dei lavori entro 30 anni, secondo il professor Moshe Vardi, l' aumento dei robot potrebbe portare a tassi di disoccupazione superiori al 50%.



Recenti ricerche hanno dimostrato che i robot industriali, negli Stati Uniti, hanno determinato perdite pesanti in termini di posti di lavoro e redditi, così pure i robot hanno effetti fortemente negativi sull’occupazione industriale in Germania  ( vedi )


Un robot in più sostituisce, in Germania, mediamente due posti di lavoro industriali. Ciò implica che tra il 1994 e il 2014 sono stati distrutti più o meno 275mila posti di lavoro a tempo pieno nel settore manifatturiero ( libro Dauth et al. 2017), tuttavia queste perdite considerevoli sono compensate dai guadagni occupazionali negli altri settori.


I robot non distruggono i posti di lavoro manifatturieri esistenti, ma inducono le aziende a creare un minor numero di nuovi posti di lavoro per i giovani... robot sono una forma di progresso tecnologico che favorisce le alte qualifiche mentre per i lavoratori industriali a media qualifica, osserviamo degli impatti negativi considerevoli... ( vedi )

L' automazione e la robotizzazione hanno un aspetto diverso nei diversi settori e mabiti di applicazione (  Future of Job Report 2018 )




Secondo il rapporto Future of Jobs , 75 milioni di posti di lavoro correnti saranno sostituiti dallo spostamento nella divisione del lavoro tra umani, macchine e algoritmi, ma verranno creati anche 133 milioni di nuovi posti di lavoro.


Entro il 2022, le occupazioni emergenti di oggi sono destinate a crescere dal 16% al 27% della base di dipendenti di grandi aziende a livello globale, mentre i ruoli lavorativi attualmente interessati dall'obsolescenza tecnologica sono destinati a diminuire dal 31% al 21%. In termini puramente quantitativi, 75 milioni di posti di lavoro correnti possono essere sostituiti dallo spostamento della divisione del lavoro tra uomini, macchine e algoritmi, mentre 133 milioni di nuovi ruoli di lavoro possono emergere nello stesso momento.

Uno studio approfondito negli USA ( Robots and Jobs di D.Acemoglu,P.Restrepo MIT 2017)
ha esaminato l'impatto dei soli robot industriali sui posti di lavoro dal 1993 al 2007 e ha scoperto che ogni nuovo robot ha sostituito circa 5,6 lavoratori e ogni robot addizionale per 1.000 lavoratori ha ridotto la percentuale della popolazione totale occupata dello 0,34% e ridotto anche i salari dello 0,5%, in tredici anni il numero di robot industriali è quadruplicato e i posti di lavori cancellati sono stati tra 360.000 e 670.000. 
Si prevede che la nostra forza lavoro robotica quadruplicherà di nuovo da 2025 a 7 robot per 1.000 lavoratori, a Toledo e Detroit sono già 9 robot per 1.000 lavoratori, che si traduce in una perdita fino a 3,4 milioni di posti di lavoro entro il 2025.

Una ricerca del Media Lab del Mit di Boston evidenzia una significativa correlazione tra grandezza della città e perdita del lavoro, nei centri con più di 100 mila abitanti la maggior parte dei posti di lavoro sono ricoperti da figure professionali con competenze tecniche e specialistiche più avanzate svolgendo compiti cognitivi che più difficilmente potranno essere sostituiti dall'A.I. e automazione.Nelle città più piccole, invece, le occupazioni principali sono meno specifiche: lavori d'ufficio, cassieri, impiegati nei servizi di ristorazione, lavori routinari, impiegati nel settore agricolo o turistico sono sostituibili dalle macchine con maggiore facilità.


Una raccolta di interviste di vari esperti, studiosi e ricercatori (vedi link )

Diversi sono anche i libri sul tema come ( Martin Ford in ‘Rise of the Robots )





economisti del MIT, Eric Brynjolfsson e Andrew McAfee,‘Seconda era delle macchine’




segnalano il problema lanciando un grido di allarme.
Il rischio è quello di trovarci molto presto ad abitare un mondo in cui i “robot” causeranno tassi di disoccupazione insostenibili e senza precedenti nella storia umana, distruggendo i lavori ripetitivi e manuali così come le professioni intellettuali, e lasciando l’umanità schiava della tecnologia e dei suoi creatori.


ad esempio McKinsey spiega come l'automazione stia trasformando il lavoro,queste conclusioni si basano sull'analisi dettagliata
di oltre 2.000 attività lavorative per più di 800 occupazioni, evidenziando che il 45% dei lavori spariranno nei prossimi
5-10 anni perchè saranno sostituiti dai robot o dall' intelligenza artificiale.



Secondo recente ricerca del Club Ambrosetti entro 15 anni  i posti di lavoro più a rischio saranno nella manifattura ( 840.000)  e nel commercio ( 600.000).
Le attività immobiliari - che oggi impiegano più di due milioni e mezzo di italiani - perderanno 300.000 addetti
nell'agricoltura e pesca più di 200.000.



Tale processo sarà rapido ed esponenziale, 130 mila all’anno nei primi cinque, 290 mila negli ultimi cinque.
Il rischio di sostituzione è del 20 per cento per i lavoratori fra i 20 e i 24 anni, del 16 per cento fra i 25 e i 29, del 13 per cento fra i 60 e i 64 anni.




Ecco una lista dei lavori più a rischio ( 90-95% di probabilità )incrociando i dati delle varie ricerche


  • orologiai (   )
  • operatori trasporto merci ( vedi veicoli a guida autonoma compresi furgoni e camion o i droni ) e alcune categori autisti ( Uber e BMW  e Intelligenza Artificiale e Auto )
  • contabili  ( software e intelligenza artificiali riescono ad eseguire facilmente molti di tali operazioi/compiti ad esempio software e app disegnati per compilare la dichiarazione dei redditi in autonomia)
  • cassieri  ( ben preso alla cassa ci sarà una macchina al posto della cassiera vedi già casse self service ipermercati )
  • sportellisti banca ( banca on line )
  • bigliettai ( distributori automatici )
  • librai  ( acquisti on line stanno distruggendo librerei e operatori del settore )
  • agenti assicurativi ( software di intelligenza artificale vedi ad es. in Giappone
  • impiegati generici
  • agenti di borsa  ( software di intelligenza artificale )
  • scrutatori ( voto on ine)
  • operatori imballaggio, confezionamento ( robot automatizzati vedi anche il tema Industria 4.0 )
  • spedizionieri ( robot automatizzati)
  • fresatori ( robot automatizzati)
  • analisti credito e impiegati credito
  • operatori reclami ( software on line )
  • segretarie-i generici , centralinisti e segretarie telefoniche ( intelligenza artificiale e robot )

Chat bot automatiche e sistemi vocali come Alexa (Amazon) e Siri (Apple) sono già in grado di rispondere a domande dei clienti


  • impiegati paghe ( software di intelligenza artificale )
  • agenti immobiliari ( software di intelligenza artificale )
  • tecnici ottici ( software di intelligenza artificale )
  • montatori e assemblatori , vari settori ( robot automatizzati)
  • cuochi ristoranti ( cucina interamente robotizzata negli USA è già operativa ad esempio in molti McDonakd)
  • operai tessili ( esclusi abbigliamento)
  • operatori uffici amministrativi generali
  • impiegati uffici postali ( acquisti on line vedi Amazon, eBay )




Mentre alcuni lavori "più sicuri" meno sostituibili da robot o intellgenza artificale

  • ingegneri
  • medici, chirurghi, dentisti
  • fisioterapista
  • insegnante, professore
  • sacerdote,religioso
  • architetti
  • operatore sanitario specializzato
  • assistente anziani
  • psicologo terapista
  • formatori specializzati
  • designer, creativi, artisti
per approfondire link


Secondo report annuale del World Economic Forum  Future of Jobs 2018 le professioni del futuro previste sono :
I ruoli emergenti della domanda da qui al 2022 sono i data analyst e data scientist, gli sviluppatori di software e applicazioni, gli specialisti di e-commerce e social media: tutti lavori connessi allo sviluppo delle tecnologie.Dovrebbe crescere anche la domanda di alcuni ruoli specialistici completamente nuovi relativi a capire e sfruttare le tecnologie emergenti: specialisti dell'apprendimento automatico (machine learning ), specialisti di Big Data, esperti di automazione dei processi, analisti di sicurezza delle informazioni, progettisti di prodotti che implicano un’interazione uomo-macchina, robotica, ingegneri e specialisti Blockchain.Ci si aspetta che crescano anche i ruoli che sfruttano le abilità "umane", come addetti al servizio clienti, vendite e marketing, professionisti, formazione e sviluppo, persone e specialisti in sviluppo culturale e organizzativo, così come i responsabili dell'innovazione.

Il Rapporto conclude " La crescita a medio e lungo termine in un clima di stabilità sociale passa necessariamente attraverso la formazione continua e investimenti in capitale umano, quindi è fondamentale il ruolo di politici, legislatori e formatori per provvedere al miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione, l'aggiornamento delle politiche del lavoro alla nuova realtà creata dalla quarta rivoluzione industriale."

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